I PARTIGIANI D'ITALIA

Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza

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Commissione regionale Laziale per il riconoscimento della qualifica di partigiano

Composizione
  • Nome: Commissione laziale per il riconoscimento della qualifica di partigiano e di patriota/Commissione regionale di Roma
  • Giurisdizione: Lazio
  • Sede: Roma
  • Presidente: Alfredo Monaco
  • Rappresentante Ministero della guerra
    • ?
  • Rappresentanti
    • Formazioni: Fronte Militare Clandestino della Resistenza
      • 1. Roberto Candilio
      • 2. Alberto o Federico Mastrolilli
      • 3. Luigi Sartori
      • 4. Gastone Pianella
      • 5. Luigi ?
    • Formazioni: GAP-Garibaldi-Partito Comunista Italiano
      • 1. Rosario Bentivegna
      • 2. Carlo Salinari
      • 3. Gino Mangiavacchi
    • Formazioni: Matteotti-Partito Socialista di Unità Proletaria
      • 1. Piero Boni
      • 2. Ugo Mariani
      • 3. Alessandro Sideri
    • Formazioni: Partito Liberale Italiano
      • 1. Giorgio Del Giudice
      • 2. Alessandro Roccheggiani
    • Formazioni: Partito d’Azione
      • 1. Leone Meloni
      • 2. Luciano Palomba
    • Formazioni: Democrazia del lavoro
      • 1. Guglielmo Manfredonia
      • 2. Adriano Ossicini
    • Formazioni: Democrazia Cristiana
      • 1. Santi Mario Carta
    • Formazioni: Bande Pironti
      • 1. Aldo Luchetti
      • 2. Antonio Giustini
    • Formazioni: Banda Magliana
      • 1. Ernesto Minardi
    • Formazioni: Raggruppamento Italia Centrale Pilotta
      • 1. Michele Gatt
    • Formazioni: Banda Strale Configni-Canepina
      • 1. Elio Gentile
Insediamento

La Commissione si riunì a Roma, prima nei locali Anpi di via Savoia 13, poi in via Guidubaldo del Monte, dal 29 dicembre 1945 al febbraio 1950, con cadenza irregolare. Il maggior numero di sedute – in totale 303 – si ebbe nel 1947, quando, da gennaio a dicembre, la Commissione si riunì dalle nove alle diciassette volte al mese.

Attività

La documentazione conservata comprende perlopiù elenchi di nominativi di partigiani isolati e di membri di formazioni, con la qualifica ottenuta e, spesso ma non sempre, i verbali – solitamente vergati a mano – della sottocommissione, composta da due o tre membri, che si era occupata dell’indagine. Le sottocommissioni curavano appunto casi specifici – comprese proposte di commutazione di qualifica – relativamente ai quali i membri designati avevano, per esperienza e scelte personali (l’appartenenza a un partito, la partecipazione alla Resistenza nell’area o nella formazione considerata, etc.), particolare competenza.
I membri di Commissione non furono tutti presenti contemporaneamente, e alcuni furono sostituiti da altri nel corso dei lavori, ma i meccanismi e le tempistiche di avvicendamento non sono del tutto chiari. Come si accennava, inoltre, di nessun commissario i verbali restituiscono informazioni relative alle formazioni rappresentate o ai partiti politici di appartenenza, che emergono solo attraverso altre fonti. La documentazione non lascia dedurre neanche chi fossero i rappresentanti del ministero della guerra.
Come le altre Commissioni di primo grado, anche quella laziale si occupò dell’attribuzione dei gradi partigiani ai singoli e della categorizzazione delle formazioni. Per il resto, come già detto, la documentazione non risulta utile a trarre informazioni generali sul lavoro del primo grado.

(Scheda in via di definizione)

Fonti e bibliografia

[Isabella Insolvibile]